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MAESTRO CASARO NON SOLO SI NASCE, DA OGGI SI DIVENTA

Cinquecento ore di formazione per diventare un Operatore certificato delle lavorazioni lattiero casearie.

Cinquecento ore dopo le quali 9 ragazzi su 10 trovano subito lavoro in azienda o avviando un’attività in proprio. E senza dimenticare quell’aria internazionale che si respira e che fa del casaro uno dei mestieri più apprezzati al mondo: dall’Australia alla Bolivia passando dagli States al Regno Unito e fin dal Kirghizistan per partecipare alla Scuola di formazione lattiero-casearia voluta dal Consorzio di Tutela Mozzarella di bufala campana DOP.

La Scuola, curata in particolare da Alessandro Garofalo e Giampiero Perna del settore Assistenza e Ricerca del Consorzio, ha aperto le porte a una formazione di alta qualità oltre a creare profili professionali sempre più richiesti da un comparto, quello della Mozzarella di bufala campana DOP, in forte ascesa.

E che affascina sempre più i giovani, il 39% degli addetti nel comparto (15mila in totale) sono under 32, e in particolare le donne: un lavoratore su tre ha meno di 30 anni ed è donna.

Una giovane aspirante casara, appena 19 anni, è la mascotte della terza edizione del Corso di formazione (cento ore in aula, 200 in laboratorio e 200 in stage presso aziende del settore) partito nel mese di ottobre.

«Formazione è la parola chiave per le filiere dei prodotti di qualità. In un mondo globale, il comparto della mozzarella di bufala campana DOP non rimanda più l’immagine quasi ancestrale del lavoratore che munge una bufala e poi produce mozzarella. Siamo invece di fronte a una filiera fatta di imprese all’avanguardia, che sanno guardare al mercato e al mondo», spiega il presidente del dal Consorzio di Tutela Mozzarella di bufala campana DOP, Domenico Raimondo. «Questa è la sfida che il Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop ha lanciato con la nascita della prima Scuola nazionale di formazione al Sud e l’unica in Italia gestita direttamente da un organismo consortile», ha aggiunto.

«Un progetto che va avanti spedito. –commenta il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani - La chiave per il successo è creare professionalità adeguate in un settore, quello lattiero caseario, dove non si può più improvvisare, anche per dare risposte puntuali e stringenti al tema della sicurezza alimentare, sempre molto avvertito dai consumatori».

«La soddisfazione – sottolinea Giampiero Perna, responsabile della Scuola di formazione - è soprattutto quella di vedere gli studenti realmente coinvolti e in condizione di applicare le nozioni apprese grazie al supporto delle numerose aziende dove vengono svolti gli stage. In questo modo il Consorzio riesce a sollecitare in maniera armonica la domanda e l’offerta connesse al comparto lattiero-caseario».


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