LO SAPEVI CHE...?

  1. Il bufalo pesa in media 5 quintali, partorisce un solo figlio (rari i casi di parto gemellare) e ha un periodo di gestazione di circa 10 mesi, con una lattazione di 270 giorni.
  2. Foraggio, fieno, mangime e cereali costituiscono la base dell'alimentazione dei bufali.
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Produzione secondo tradizione

La Mozzarella di Bufala Campana DOP è un prodotto semplice, a filiera corta e controllata, frutto di una secolare tradizione.

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L'allevamento

Il Disciplinare per la produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP è rigoroso. Gli allevamenti di bufale idonei alla produzione di latte per la Mozzarella DOP devono essere composti da capi di Bufala di razza Mediterranea Italiana e prevedere la stabulazione libera o semilibera dei capi all’interno di paddok (recinti) attrezzati all’aperto. Fondamentale è la presenza di vasche d’acqua, data la propensione dei bufali a stazionare negli ambienti paludosi.

Negli ultimi anni l’allevamento della bufala da latte ha subito notevoli trasformazioni. Si è passati da un allevamento di tipo estensivo ad uno di tipo confinato che, proprio perché più controllabile, è in grado di soddisfare al meglio i fabbisogni delle bufale e tutelare l'ambiente.

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All’origine del gusto:
il Latte di Bufala

Perché il Latte di Bufala è speciale?

Perché è più ricco di proteine, di calcio e offre un moderato apporto di grassi.

Il latte intero di Bufala prodotto nelle aziende agricole viene termizzato o pastorizzato e trasportato in tempi brevissimi negli stabilimenti di produzione. Prima di trasformarsi in Mozzarella DOP, viene quindi sottoposto a tutti i controlli igienico-sanitari e a quelli ulteriori previsti dal Disciplinare di Produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP.

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Come produciamo la Mozzarella
di Bufala Campana DOP?

Le peculiari caratteristiche del latte di bufala insieme a un tipo di lavorazione secolare sono alla base del successo di questa eccellenza.

Dopo essere stato filtrato, il Latte intero di Bufala viene:

  • portato ad una temperatura tra i 33 e 39°C
  • addizionato di siero-innesto naturale (detto ‘cizza’), ovvero siero proveniente lavorazioni precedenti. Il siero attiva il latte e lo prepara alla coagulazione, è il nostro lievito-madre
  • riscaldato in caldaie o polivalenti in acciaio con l’aggiunta di caglio naturale di vitello. È qui che il latte si coagula fino a formare la cagliata

Dopo che il latte si è rappreso per intervento del caglio, si procede alla rottura dei grumi caseosi con un attrezzo denominato “spino”. Parte poi il processo di separazione tra la fase solida e la fase liquida del latte (sineresi). La fase liquida, allontanata mediante prelievo, è detta “siero dolce”, mentre la fase solida è detta cagliata.

La cagliata viene lasciata ad acidificare sotto siero fino al punto detto di “maturazione”. Dopo qualche ora risulterà pronta per la filatura, che il casaro esegue personalmente.

I bambini restano sempre a bocca aperta, increduli, perché la lavorazione della mozzarella di bufala campana Dop è una magia. Una massa liquida che ridiventa solida, grazie al sapiente utilizzo di un bastone di legno (detto “menacaso”) e all’azione dell’acqua a 90 gradi circa, che viene aggiunta alla cagliata in un grande tino storicamente in legno, chiamato “cumpecina”. È la filatura il momento-clou del processo di “creazione” della mozzarella di bufala campana Dop. Il più affascinante, irripetibile altrove: è la chimica che diventa poesia.

Questa fase inizia con il saggio di filatura, una prova empirica, ma assolutamente attendibile. Consiste nell’aggiungere acqua bollente a circa mezzo chilogrammo di cagliata sminuzzata, amalgamarla fino a farla fondere, per poi tenderla con le mani ed un bastoncino di legno: se l’impasto “fila”, ovvero si allunga uniformemente senza spezzarsi, la cagliata è pronta per la filatura.

A questo punto con gesti decisi e tramandati da generazioni, la pasta filata è pronta per la “mozzatura”, il gesto quasi ancestrale che dà il nome alla mozzarella e che consiste nel forgiare con le mani il pezzo di cagliata filata, staccando con pollici e indici le singole mozzarelle.

L’ultimo step del processo produttivo della Mozzarella di Bufala Campana DOP è quello della formatura. L’impasto viene porzionato e forgiato a mano dal casaro e dai suoi collaboratori o, più raramente, da formatrici meccaniche. Nascono così ciliegine, mozzarelle e trecce di tutte le dimensioni.

La Mozzarella di Bufala così prodotta, viene lasciata a riposare prima acqua fredda, poi in acqua salata, che conferisce al prodotto il giusto grado di sapidità.

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Come gustare la Mozzarella di Bufala Campana DOP?

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Podcast

L’intervista impossibile

“Immagino i miei fieri bisnonni a seguito di Attila, in coda alle orde Unne. Altro che i mansueti bovini!”.Ascolta l’intervista immaginaria ad una orgogliosa Bufala Mediterranea Italiana, liberamente tratta da
un racconto dello scrittore Antonio Pascale per il Consorzio di Tutela.

L’antica arte di mozzare

Da un documentario in bianco e nero girato nel lontano 1975, diventa spunto per raccontare il ruolo dell’uomo nella produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP tra passato e presente. Ascolta il podcast e scopri come l’antica arte del mozzare si è tramandata sino ai giorni nostri.

Credits
Voci: Peppe Servillo e Rosanna Marziale
Produzione e montaggio: Damiano Crognali
Fonici di Ripresa: Natalio Mangalavite e Maurizio Loffredo
Colonna sonora: Dyma
Voce della sigla: RobertaUsardi
Copertina: Marcello Myoopia
Coordinamento di produzione: Lorenzo Iuliano