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TACCHI E MOZZARELLA

Oliviero Toscani ritorna alla provocazione con una campagna che unisce cibo e scarpe.
Si scrive "Taste Beauty" ma si legge mozzarella e tacchi: è l'ultima campagna pubblicitaria firmata Oliviero Toscani per Anci, l'Associazione nazionale calzaturifici italiani. Un'immagine per promuovere l'eccellenza del Made in italy con una caprese affiancata a una scarpa con tacco alto. Provocazione? No, al contrario, proposizione: ovvero mischiare gusto e stile, cucina e moda, inseguendo quella chimera contemporanea che si chiama "crossing fertilisation", ovvero contagio creativo reciproco. Seidimoda ne parla con Toscani, il discusso ideatore dello scatto.

Come mai hai scelto di unire cibo e accessori?
Si tratta, come sempre, di un processo di semplificazione. La cucina e la moda sono, inutile ricordarlo, due eccellenze del nostro Paese che vanno giustamente accostate. La pizza e la caprese, poi, hanno i colori del tricolore. Cosa chiedere di più a uno scatto! Poi mi sorprende sempre il fatto del perché gli italiani siano così bravi a fare le scarpe... Saranno forse tutti feticisti? A giudicare dalle prime pagine del giornale si direbbe di sì!

Dunque tutte le donne in tacchi a spillo per accontentare "certi" uomini?
No, al contrario. A me i tacchi a spillo non piacciono per nulla. Io sono per le scarpe basse e per le donne originali, non stereotipate. Questa campagna per Anci non ritrae volutamente una modella: oggi, anche la moda è troppo concentrata su canoni estetici fasulli e persino poco intelligenti.

Che ne dice di tutto il clamore che suscitano ogni volta le sue fotografie?
Io me ne sorprendo sempre. Come nel caso dell'ultimo mio calendario per il Consorzio vera pella italiana: non ho fatto altro che ritrarre una serie di pubi femminili guardati dall'altezza di un bambino di 5 anni. Proprio come se un figlio vedesse la madre. Che c'è di male?

E cosa ne pensa dei Social Network che censurano le foto dai profili degli utenti? Forse la pubblicità alla vecchia maniera è più eversiva di internet?
C'è da fare un distinguo. Oggi si osanna troppo internet. Tutti sanno fotografare e scrivere. Ma quanti sono veri fotografi o autori? Il problema della rete è creare l'illusione di avere qualcosa da dire o da mostrare, quando invece è un mare di spazzatura. Bisogna tornare all'eccellenza, alla scuola e al mestiere che si impara passo dopo passo. Il resto è spazzatura virtuale.

Fonte: www.seidimoda.repubblica.it


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