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#DOPECONOMY, LA BUFALA TERZO FORMAGGIO ITALIANO

Un rapporto visto anche come traccia da seguire per sviluppare una strategia che veda, nei prossimi dieci anni, i prodotti a indicazione geografica come un bene pubblico e strumento di sostenibilità, innovazione e benessere.

Viene sintetizzato così, dagli esperti della Fondazione di Qualivita e di ISMEA, il XVIII Rapporto Ismea-Qualivita che attesta la solidità e la forza di un sistema capace di promuovere lo sviluppo nell’intero territorio italiano e che, in questa fase di difficoltà legata all’emergenza Covid-19, può puntare sugli aspetti che si confermano pilastri strategici per le Indicazioni Geografiche e per il settore agroalimentare italiano.

Il valore di 16,9 miliardi di euro della produzione certificata DOP IGP agroalimentare e vinicola nel 2019 evidenzia un +4,2% rispetto all’anno precedente (che aveva segnato a sua volta un +6,0%) e confermando un trend di crescita ininterrotto negli ultimi dieci anni. La #DopEconomy fornisce un contributo del 19% al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale, grazie so­prattutto alle grandi produzioni certificate. L’agroalimentare DOP IGP vale 7,7 miliardi di euro alla pro­duzione e il vitivinicolo imbottigliato raggiunge 9,2 miliardi di euro.

La mozzarella di bufala campana DOP certifica un aumento della produzione (in tonnellate) del +1,6% con un 4,0% del valore della produzione (426 milioni di euro).

Numeri, questi, che la confermano come il terzo formaggio italiano (quarto prodotto DOP in Italia) per valore in assoluto.

Il successo della mozzarella di bufala campana DOP comporta una ricaduta sul tessuto economico locale (nello specifico le province di Caserta e Salerno) ma traina anche l’intero comparto regionale. Il settore formaggi DOP-IGP-STG pesa per 406 milioni di euro, pari a il 59,5% dell’intero settore food campano.

 

 

La Campania vanta 55 prodotti tra DOP e IGP (26 del settore food e 29 di quello wine) che le assicurano oltre 788 milioni di euro di valore alla produzione con un ottavo posto in Italia per impatto economico. Nello specifico, nel settore food la Campania è la terza regione italiana per impatto economico (682 milioni di euro in valore alla produzione con un incremento del 12.7%).


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