Tutte le news

MOZZARELLA DOP SU ITALIAOGGI SACCANI: QUALITÀ E DIALOGO

Le prospettive interne del mercato della mozzarella di bufala campana DOP, un occhio agli USA, il prezzo del latte e tanto altro ancora hanno caratterizzato il dialogo tra Pier Maria Saccani, direttore generale del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana DOP e ItaliaOggi.

Nell’intervista, pubblicata sul quotidiano economico, giuridico e politico, il direttore generale del Consorzio ha spiegato che «il prezzo alla produzione della mozzarella di bufala DOP è leggermente cresciuto in questi anni. Purtroppo, però, non è cresciuto proporzionalmente al prezzo del latte di bufala, la materia prima utilizzata, che invece è andata alle stelle. Gli aumenti del prezzo del latte di bufala – ha proseguito Saccani – non sono costanti, dipendono dal periodo. Negli ultimi due anni il prezzo è aumentato di circa 30-40 centesimi al chilogrammo». Più aumenta la richiesta di mozzarella, più i caseifici devono attrezzarsi. «Il nostro – spiega il direttore generale del Consorzio – è un prodotto molto legato all'agricoltura locale e alla sua zona produttiva. Il nostro areale è ampio, ma non come quello, ad esempio, del Parmigiano Reggiano. Questo leitmotiv è comune a molte produzioni italiane, ma qui vale di più: dobbiamo puntare sulla qualità, più che sulla quantità».

I mercati che apprezzano, e tanto, la mozzarella di bufala campana DOP sono, oltre a quello nazionale, il mercato europeo (Francia e Germania su tutti) che chiede più mozzarella di bufala campana DOP. «Il Regno Unito è un mercato interessante – rivela Pier Maria Saccani - la mia idea è che la Brexit sia ancora lontana. Staremo a vedere, ci adatteremo ai mutamenti».

Nell’intervista pubblicata su ItaliaOggi, si discute anche della recente emissione, da parte dell’amministrazione americano di Donald Trump, dei dazi che hanno colpito diversi prodotto italiani. Tranne la mozzarella di bufala campana DOP, «Forse perché a Trump piace la mozzarella di bufala campana», si lascia scappare sorridendo Saccani, visto che inizialmente la mozzarella di bufala era nella lista dei prodotti colpiti. Poi il suo codice è stato cancellato ...  «Le ragioni – rivela - è che abbiamo rapporti consolidati col comparto lattiero caseario statunitense. Abbiamo scelto di tenere toni pacati e questo può aver influito nella composizione della lista dei prodotti soggetti a dazio aggiuntivo».

LEGGI QUI L'INTERVISTA COMPLETA


Altre news

Non perderti neanche una bufala news

iscriviti alla nostra newsletter